Periodo di Coronavirus …. e di mascherine. Si, ma quante mascherine usa e getta useremo da qui ai mesi a venire? E soprattutto dove finiranno i milioni di mascherine usa e getta che utilizzeremo? Quali danni per l’ambiente e per il portafoglio?
Nuove abitudini ci aspettano
Quando il Lockdown terminerà vivremo una realtà molto differente da quella a cui eravamo abituati, le scene a cui oggi siamo già abituati andando a fare la spesa, le file di persone con mascherine diventeranno un’abitudine, che probabilmente ci accompagnerà ancora per molto tempo. Tra i beni che acquisteremo di più ci saranno mascherine, guanti, gel disinfettanti, o saponi naturali che ci consentano di lavarci spesso le mani senza aggredire la pelle.
Prendiamo ad esempio le mascherine
Per la nostra analisi scegliamo delle mascherine base, quelle usa e getta chirurgiche. Queste hanno un costo che si aggira intorno ai 1,20 /1,60 euro per pezzo, e sono vendute in stock, le stesse andrebbero cambiate almeno ogni tre quattro ore, anche se sicuramente molte persone le utilizzeranno per tutta la giornata.
Analizziamo ora i possibili consumi
Considerando che nella normalità, vuoi per lavoro, vuoi per fare una passeggiata o la spesa, si uscirà almeno una volta al giorno, per ogni persona occorrono 30 mascherine al mese, nella migliore delle ipotesi, se non addirittura il triplo o quadruplo. Quindi se si rispetta la regola del cambio ogni 3-4 ore occorreranno 120 mascherine al mese.
Ma quanto andranno ad influire questi beni sul bilancio familiare?
Per una persona sola questo vorrebbe dire una spesa media che si aggira nel primo caso intorno ai 36 euro, e nel secondo caso intorno ai 108 euro al mese. Una famiglia di 3/4 persone potrebbe quindi superare facilmente la soglia dei 100 euro al mese solo per l’acquisto di mascherine.
E quanto influiranno sull’ambiente?
Già ci sarebbe di che preoccuparsi per i costi, ma non sottovalutiamo l’impatto di questa mole di mascherine che andrebbero a finire nei rifiuti indifferenziati. L’impatto sull’ambiente per il loro incenerimento sarebbe non indifferente. Per questo motivo molti esperti, ed anche il buon senso, consigliano di utilizzare mascherine lavabili e riutilizzabili all’infinito. Meglio se sono anche prodotte con tessuti naturali e resistenti, come per esempio la canapa.
Tessuto in canapa, le sue virtù
La canapa produce una fibra che può essere lavorata bene, è robusta e dura a lungo; la sua coltivazione non richiede l’utilizzo di sostanze chimiche, per cui i tessuti che ne derivano sono naturali e sani. Le fibre sono cave e igroscopiche e la combinazione di queste proprietà dona ai tessuti di canapa un’elevata capacità termoisolante e traspirante insieme. Pertanto sono freschi d’estate e caldi in inverno. Inoltre la canapa è una tra le fibre naturali più resistenti, sia all’azione meccanica (usura e strappi) che alle deformazioni, grazie a questa caratteristiche un indumento di canapa risulta essere morbido, confortevole, fresco con il caldo e coprente con il freddo, resistentissimo, indeformabile e duraturo.
Un motivo in più per scegliere una mascherina in canapa
Ma i tessuti di canapa rivelano altre caratteristiche ancora più speciali. Sono riflettenti sia dei raggi ultravioletti (fino al 95%), schermanti dai campi elettrostatici, non conducono l’energia elettrica, non irritano la pelle perché sono anallergici e tengono lontani i batteri dalla superficie del nostro corpo perché sono antisettici. Ecco perché utilizzare una mascherina in tessuto di canapa è una scelta intelligente, economica, etica ed eco friendly.